Venerdì 9 maggio 2014 ore 18,00 – Sala Centro Servizi Culturali UNLA Oristano
Il Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano presenta SULLE ALI DELL’AQUILA
conversazione con DOMENICO RUIU
autore del libro “Il fotografo dei Rapaci“
presentazione e commento di Bruno Paliaga
coordina la serata il giornalista Nanni Di Cesare
“Dedicare la propria vita ai rapaci non è una scelta: è un destino che ti si rivela nelle maniere più bizzarre e al quale non puoi né vuoi sfuggire; lo sappiamo per esperienza diretta. L’incontro di Domenico Ruiu bambino con un grifone minaccioso e furente e, anni più tardi, la scarica di adrenalina provocata da un’aquila che gli si è scagliata contro sono emblematici: in entrambi i casi, anziché di timore o fuga, la sua reazione è stata di coinvolgimento e “ammaliatura”; reazione innata in chi ha il dono di rapportarsi con i selvatici, quasi faccia parte della loro specie, riuscendo per questo a immedesimarsi nei loro stati d’animo e a prevedere le loro reazioni, con una intuitività per altri incomprensibile “.
(Il fotografo dei rapaci – Dalla prefazione di Laura e Paolo Fasce)
Domenico Ruiu – “Sono nato a Nuoro, in Barbagia, e tuttora ci vivo. Ho sempre avuto un rapporto diretto con la fauna della mia terra; da piccolo mi chiamavano “Su puzonarju”, la traduzione “uccellatore” è riduttiva, perché ero sempre “a giro” con
fionda, vischio e quant’altro occorreva per catturare uccelli.
Poi ho cacciato, molto, sino ai trent’anni. Sono sempre stato curioso della vita degli animali e questa curiosità, infine, mi ha portato a sostituire il fucile con la macchina fotografica. Una evoluzione importante. Ho iniziato con la mitica Nikon Photomic e qualche breve ottica, completamente all’oscuro di fotografia ma con l’incrollabile certezza che avrei fotografato l’ogni giorno degli animali.
Ho iniziato con le specie vicino a casa, poi quelle delle pianure e delle montagne sarde, degli stagni e delle paludi. Ma il grande amore, da sempre, sono stati i rapaci, specie i più rari. Viverli è stata una scelta di vita, una straordinaria avventura che mi ha consentito di avvicinarmi ai confini della loro, fantastica, dimensione.
Prima ho fotografato quelli presenti in Sardegna, poi sono andato a cercare altrove quelli estinti nella mia terra. Infine ho viaggiato per conoscere e fotografare alcuni di loro che sardi non lo sono mai stati, ma che godono fama di grande fascino.
Giro con un binocolo Swarovski 10×42 e fotografo con le ottiche e le reflex della Canon.”