Da lunedì 24 a venerdì 28 ottobre – Centro Servizi Culturali Oristano
Seminario “Parlare di cinema” 2016
Esercizi di visione: Nasce la modernità del cinema: Welles, Renoir, McCarey, ecc. a cura di Bruno Fornara
L’ottobre del Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano è caratterizzato da tanti anni dal seminario Parlare di Cinema. Con tematiche sempre differenziate, il corso è diventato un appuntamento abituale e atteso per le persone interessate alla cultura cinematografica che si propone di dare elementi di conoscenza per una migliore comprensione delle opere filmiche.
Il tema sviluppato nell’edizione 2016 di Parlare di Cinema sarà “Esercizi di visione – Nasce la modernità del cinema: Welles Renoir McCarey ecc.” e si svolgerà da lunedì 24 a venerdì 28 ottobre dalle ore 16 alle ore 20 nei locali del Centro Servizi Culturali in via Carpaccio 9 a Oristano.
Il seminario, come negli anni precedenti, sarà curato da Bruno Fornara, critico cinematografico di “Cineforum”, docente di cinema alla Scuola Holden e selezionatore dei film per la Mostra del Cinema di Venezia. Bruno Fornara cura una pagina, visibile a tutti, di notizie e recensioni su Facebook. Digitate Bruno Fornara su Google e trovate l’indirizzo.
Quarto potere (Citizen Kane, 1941) del venticinquenne Orson Welles. La règle du jeu (La regola del gioco, 1939) di Jean Renoir. L’orribile verità (The Awful Truth, 1937) di Leo McCarey.
Prendiamo tre film. E ci avventuriamo nelle loro storie, nelle immagini, nella messinscena. I primi due sono classici, fin dal loro apparire. Il terzo, una formidabile commedia, è molto meno conosciuto ma altrettanto celebrato da una ristretta e nobile cerchia di appassionati. Cominciamo dunque tre tranquilli esercizi di visione.
Quarto potere ha sempre vinto le classifiche di critici e storici su quale sia il miglior film di questi 120 anni del cinema. Welles arrivò a Hollywood sulla scia del suo programma radiofonico sullo sbarco dei marziani nel New Jersey: e a Hollywood ebbe, incredibilmente, mano libera. Il film è esattamente quello che lui pensò e volle: cosa che, dal secondo film in poi, non sarebbe più successa. La règle du jeu è, secondo François Truffaut, “il credo dei cinèphiles, il film dei film”. Truffaut aveva 14 anni quando lo vide per la prima volta e decise di tornare a vederlo, in pochi giorni, altre 11 volte. L’orribile verità precede di qualche anno gli altri film, è una commedia (genere poco serio, dicono in tanti…) e il regista Leo McCarey non è celebrato come Welles e Renoir. Ma il filosofo Stanley Cavell, che alle commedie americane ha dedicato un bel libro, Alla ricerca della felicità, La commedia hollywoodiana del rimatrimonio, inizia il capitolo dedicato al film con queste parole: «In occasione di certe proiezioni L’orribile verità mi è parsa la migliore o la più profonda delle commedie del rimatrimonio». Bisognerà spiegare perché «in certe proiezioni». Come sembrerà a voi spettatori L’orribile verità?
La prima immagine di Quarto potere è una rete metallica di recinzione con attaccato un cartello: No trespassing. La prima cosa che Orson Welles fa è alzare la sua macchina da presa, non rispettare l’ordine del cartello, superare la rete metallica e cominciare il film, la ricerca, le domande. Ogni film e ogni nostro esercizio di visione sono un andare oltre, un indagare, un vedere di più. Un vedere anche come il cinema è diventato cinema “moderno”, diverso dal cinema della “classicità”. Un nuovo cinema, questo sulla svolta degli anni Quaranta, il cinema del piano sequenza, del tempo, della durata, della profondità di campo: dell’ambiguità del reale quando l’immagine lo cattura e trasforma.
E questo cinema moderno continuerà anche nelle opere successive di Welles, di Renoir e di altri grandi della commedia americana come Preston Sturges. Seguiremo anche queste tracce che continuano a dare linfa anche al cinema di oggi.
Ingresso libero
Per partecipare al seminario è necessario essere iscritti al Centro Servizi Culturali. L’iscrizione è gratuita.
Vi preghiamo di estendere l’ invito alle persone interessate al seminario.