Lunedì 14 novembre 2016 ore 16,30 – Sala Centro Servizi Culturali UNLA Oristano
ASL Oristano Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze, Coop. Sociale CTR Onlus, Associazione Perda Sonadora Seneghe, Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano presentano il libro
Un ponte gettato sul mare: Un’esperienza di poesia nei centri psichiatrici a cura Azzurra D’Agostino e Francesca Matteoni (Perda Sonadora Imprentas)
Interverranno:
Dr. Gianfranco Pitzalis – Direttore DSMD – ASL Oristano
Elisabetta Pili – Responsabile Area Psichiatrica Coop CTR
Mario Cubeddu – Presidente Associazione Culturale Perda Sonadora – Seneghe
Alessandra Tomassone – Coordinatrice Casa Famiglia “Su Foghile” – Samugheo
Gli autori del libro
M’affaccio alla finestra e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l’ onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco sospira l’acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d’argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?
G. Pascoli
Il libro: Questo libro specialissimo, che prende il nome da un verso della celebre poesia ‘Mare’ di Giovanni Pascoli, nasce da alcuni incontri. Incontri tra persone diverse (poeti, ospiti di centri psichiatrici, operatori), luoghi diversi (festival di poesia, centri psichiatrici) e paesaggi diversi (l’Appennino, la Sardegna). Dall’incontro tra tutte queste diversità è nata prima un’esperienza laboratoriale che ha portato i poeti e la poesia dentro quei luoghi che le comunità cercano di evitare, come la malattia stessa, nel nostro tempo.
Su invito di Mario Cubeddu, ideatore del festival Cabudanne de sos poetas di Seneghe (Or), che ha pensato il progetto insieme ad Alessandra Tomassone della cooperativa sociale CTR di Cagliarii, le poetesse Azzurra D’Agostino e Francesca Matteoni hanno svolto un laboratorio di poesia con gli operatori e gli ospiti di quattro strutture dell’oristanese gestite dalla CTR che si occupano di persone sofferenti di disagio psichico.
‘Trovarsi a agire questo all’interno di un gruppo di persone completamente e definitivamente e concretamente sganciate dalla logica della riuscita, dell’efficienza, dello stare al passo, ha permesso a noi tutti un fare diverso, più puro quasi, e ci ha messi in discussione io credo profondamente in merito alla sincerità del nostro essere o meno in consonanza con la società. Questo piccolo libro-manifesto dunque si presenta al lettore come un luogo della riflessione sul nostro mondo, sui suoi canali, sui suoi ritmi, sul suo linguaggio.’ (Azzurra D’Agostino)
Il ponte è quello gettato allora non solo sopra il mare fisico che sta tra la Sardegna e l’Italia, ma soprattutto è quello sopra lo stigma, sopra il silenzio che ci ammutolisce davanti al dolore, un ponte d’argento gettato sul precipizio che noi siamo: il ponte delle parole della poesia, che riverbera dentro di noi quando ci mettiamo in ascolto.