08 Nov La cultura come crescita delle comunità
11 novembre 2017 ore 15,30 – Centro di Cultura Popolare
Via Deodato Meloni, 1 09075 Santu Lussurgiu (OR)
L’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo, i Centri Servizi Culturali U.N.L.A. di Macomer e di Oristano, i Centri di Cultura Permanente (CCEP) U.N.L.A. di Santu Lussurgiu e Norbello
vi invitano all’Incontro
La cultura come crescita delle comunità: I 70 anni dell’UNLA (Unione Nazionale per la Lotta contro l’ Analfabetismo) e i 50 anni dei Centri Servizi Culturali
PROGRAMMA
Saluti
Diego Loi – Sindaco di Santu Lussurgiu
Rossana Ledda – Vicesindaco di Macomer
Andrea Lutzu – Sindaco di Oristano
Interventi
Giuseppe Dessena – Assessore Regionale alla Cultura
On. Vitaliano Gemelli – Presidente UNLA
Maria Arca – Dirigente CCEP UNLA Santu Lussurgiu
On. Italo Ortu – Dirigente CCP Bauladu anni ’50 e anni ’60
Antonio Bellinzas – Direttore CSC Oristano dal 1968 al 2006
Giancarlo Zoccheddu – Direttore CSC Macomer
Marcello Marras – Direttore CSC Oristano
Coordina la serata
Ottavio Olita – Giornalista e scrittore
Si segnala che nella mattina dell’11 novembre il Museo della Tecnologia Contadina maestro Francesco Salis sarà aperto dalle 10:00 alle 13:00.
Per prenotare le visite chiamare ai seguenti numeri:
3496868600 Mauro
3201741068 Angela
Il 2017 rappresenta per noi un anno importante. Infatti, ricorrono i 70 anni dalla nascita dell’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo (U.N.L.A.), costituita a Roma nel 1947, e i 50 anni da quando, nel 1967, la Cassa per il Mezzogiorno ha istituito i Centri di Servizi Culturali. La scelta di organizzare l’appuntamento a Santu Lussurgiu è dettata dal fatto che l’esperienza dell’intervento culturale dell’U.N.L.A. in Sardegna e la fase di avvio dei Centri di Servizi Culturali, è fortemente legata a questo paese ed in particolare alla figura del maestro Francesco Salis.
L’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo (U.N.L.A.) è stata fondata in Roma nel 1947, per volontà di autorevoli esponenti del mondo dell’istruzione e della cultura in un momento storico del nostro Paese in cui la maggior parte della popolazione risultava analfabeta o sfornita di titolo di studio in un contesto socio-economico devastato dagli eventi bellici.
L’UNLA pertanto ha svolto, sin dall’inizio, un ruolo di cerniera fra l’intervento statale e la società civile, su impulso dei “padri fondatori” e specie dei Governatori della Banca D’Italia Luigi Einaudi e Donato Menichella e di meridionalisti insigni, come Nitti, Arangio Ruiz, Zanotti Bianco, Cassiani, Rossi Doria, Lorenzetto, molti dei quali sono stati Presidenti dell’Unione. Tra gli ultimi Presidenti si ricordano Salvatore Valitutti e Saverio Avveduto. Attualmente l’Ente è presieduto dall’On.le Vitaliano Gemelli.
L’UNLA è una Associazione indipendente, senza scopo di lucro, riconosciuta Ente Morale e affiliata all’UNESCO come Organizzazione per Progetti Associati al fine di promuovere l’educazione e la formazione lungo tutto l’arco della vita, lo sviluppo dell’uomo come persona e la sua attiva partecipazione alla vita sociale. (art. 1 Statuto). La storia dell’Unione, dal 1947 ad oggi, si identifica con l’evoluzione civile e culturale del nostro Paese. I suoi oltre 50 Centri di Cultura per l’Educazione Permanente (CCEP) ubicati nelle zone periferiche del Paese (due attivi anche in Sardegna, a Norbello e Santu Lussurgiu, dove ha operato Francesco Salis) e i due C.S.C. (Oristano e Macomer), hanno contribuito negli ultimi 70 anni non solo all’alfabetizzazione primaria e secondaria, ma alla diffusione delle conoscenze di base in favore di coloro che non sono in grado di vivere consapevolmente nel mondo contemporaneo.
La storia dei Centri Servizi Culturali UNLA ha avvio nel 1967 all’interno di un grande progetto culturale nazionale. La Cassa per il Mezzogiorno, nell’ambito dello specifico Progetto di intervento che, fin dal 1967, ha interessato le regioni meridionali, istituì 90 Centri di Servizi Culturali affidandone la gestione a diversi soggetti operanti in campo nazionale nel settore della promozione e dello sviluppo sociale e culturale. In Sardegna, in particolare, fra i diversi enti gestori furono privilegiati, perché già meritatamente operanti da tempo, la Società Umanitaria e l’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo.
I Centri si dimostrarono uno strumento importante delle politiche pubbliche per il Mezzogiorno costituendo una rete di servizi che si basavano su una pluralità di linguaggi e strumenti culturali tra cui primeggiava, in ogni CSC, una biblioteca di circa 5.000 volumi iniziali. L’azione di ogni CSC, dislocato in un comune di media grandezza o in quartieri residenziali di grandi città, si svolgeva in un comprensorio di riferimento costituito da uno o più comuni, assemblati per zone omogenee dal punto di vista socioeconomico e culturale, con iniziative e servizi culturali qualificati.
Dal 1967 i costi dei CSC (struttura, funzionamento, oneri generali, personale e attività) sono sempre stati a totale carico della Cassa per il Mezzogiorno (1967/1972) e, successivamente, della Regione Sardegna (dalla Delibera Cipe di trasferimento alle Regioni, del dicembre 1972, fino ad oggi). La Legge Regionale 15 giugno 1978 n. 37 ha sancito il passaggio a carico della Regione Sardegna delle competenze della Cassa per il Mezzogiorno sui Centri di Servizi Culturali.