17 Ott ISOLE GEMELLE dalla Sardegna a Okinawa sul filo della tessitura
Italia 2019, HD – durata 63’
Hanashiro, Okishige Maeshiro,Yuken Teruya, Sachiko Yafuso, Akamine Masumi, Kaori Arakaki, Toshiko Taira, Mieko Taira Produzione Carta Bianca
Sala polivalente – Centro Servizi Culturali UNLA (Via Carpaccio, 9 OR)
Padiglione Filigosa – Ex caserme Mura
Centro Servizi Culturali UNLA
Teatro Civico – Piazza del Teatro
Sala Fabio Masala – Fabbrica del Cinema
Piazza Sergio Usai – Ex miniera di Serbariu
Dalla Sardegna, Stefania parte alla scoperta della tessitura di Okinawa: le due terre con le popolazioni più longeve del mondo sono infatti entrambe luoghi di grande tradizione nella tessitura, ‘isole gemelle’ legate da un filo rosso invisibile lungo 10.000 chilometri. Durante il viaggio, Stefania scoprirà che Sardegna e Okinawa hanno in comune molto di più, e ritroverà una parte di sé che credeva perduta.
Ci siamo immersi nel mondo di Okinawa senza pregiudizi, in osservazione e in costante ascolto. Abbiamo scoperto un paese lontanissimo eppure molto accogliente e familiare, l’esperienza di un ritorno senza esserci mai stati prima. Nel film abbiamo cercato di restituire la pazienza e l’atmosfera rarefatta dei laboratori di tessitura, l’armonia ancestrale e segreta che sembra muovere le mani sul telaio.
I colori pastello dei cieli d’inverno delle due ‘isole gemelle’ diventano lo specchio di un viaggio che è da un lato documentazione fedele di un sapere, e allo stesso tempo metafora di una ricerca personale della protagonista. La scelta di mescolare Okinawa e Sardegna, sorretta dalle musiche originali composte a partire da pezzi tradizionali, completa il tono onirico e un po’ malinconico, per restituire la sensazione ovattata di un grembo materno perduto eppure sempre presente.
Isole gemelle – dalla Sardegna a Okinawa sul filo della tessitura è la continuazione naturale di un percorso artistico degli autori e registi Giorgia Boldrini e Giulio Filippo Giunti che ha avuto inizio nel 2014 con il documentario Janas – storie di donne, telai e tesori, prodotto da Carta Bianca. Protagonista del film è Stefania Bandinu, artigiana-artista sarda che vive e lavora tra la Sardegna e Bologna, che arrivata ai trent’anni, vuole riscoprire le sue origini. Attraverso una ricerca artistica ed esistenziale compie un percorso tra storie, saperi e paesaggi nella sua terra d’origine, la Sardegna.Il documentario è un road movie da Sant’Antioco a Porto Cervo passando per Villacidro, Cagliari, Isili, Ulassai, Mogoro, Alghero, Orgosolo, Nule, in cui la protagonista ritorna alle sue radici acquisendo conoscenza e saperi e raccogliendo storie e frammenti di tessuto che farà rinascere nei suoi ‘gioielli narrativi’ della collezione Janas.
Il film, oltre alla circuitazione nei festival, in eventi ad hoc e alla distribuzione dvd, gode di una community social molto attiva (pagina facebook: Janas – storie di donne, telai e tesori) in
continua espansione nonostante i cinque anni dall’uscita del film.
Proprio questo è il punto di forza del film che ha dato vita ad un passaparola internazionale tra le tessitrici e suscitato l’interesse di alcune realtà internazionali come il Cile e il Giappone. A dicembre 2017 il film è stato proiettato con la presenza degli autori e della protagonista in Giappone, all’Università delle Arti di Okinawa, e nel museo delle Arti della Prefettura di Okinawa.
Grazie a questo incontro è avvenuta la scoperta che Sardegna e Okinawa sono due patrie gemelle dell’arte della tessitura, in cui antichissime tradizioni sono ancora vive e i telai producono tesori dell’artigianato artistico. E’ nato così il documentario Isole gemelle – dalla Sardegna a Okinawa sul filo della tessitura.
Partendo dalla tradizione della tessitura nelle due culture, Stefania inizia un nuovo viaggio attraverso un filo invisibile lungo 10.000 chilometri alla scoperta delle affinità elettive tra Okinawa e la Sardegna: entrambe Blue Zones (termine con il quale si identificano le aree in cui la durata della vita è superiore rispetto alla media mondiale), culle di culture millenarie fortemente autonome dalle madrepatria, caratterizzate da paesaggi mozzafiato e mari cristallini e che purtroppo, per la loro posizione strategica, sono diventate territorio privilegiato per l’insediamento di basi militari.