20 Set “Le trasformazioni sociali ed economiche nell’Italia degli anni ’60, ’70 e ’80 raccontate dal Cinema” a cura di Antioco Floris
18 e 25 settembre 2019, ore 16,30 – Centro Servizi Culturali Oristano
SEMINARIO
“Le trasformazioni sociali ed economiche nell’Italia degli anni ’60, ’70 e ’80 raccontate dal Cinema” a cura di Antioco Floris
Dopo l’esperienza del neorealismo e nello sviluppo della cosiddetta “commedia all’italiana”, il cinema dell’Italia fra gli anni Sessanta e Settanta mantiene un forte contatto con gli eventi e i problemi della società osservando e riprendendo per le proprie storie quanto accade nel mondo circostante. Sono gli anni in cui il boom economico si evolve e si trasforma in austerity, l’impegno politico della classe operaia cambia il paese e si incontra/scontra con la contestazione studentesca volgendo rapidamente verso la violenta stagione del terrorismo. Il seminario si propone di riflettere su questi temi individuando alcuni casi esemplari rappresentativi di una realtà complessa e variegata.
Antioco Floris è professore di cinema all’Università di Cagliari dove coordina il corso di laurea magistrale in Scienze della produzione multimediale. Attualmente è direttore del centro di ricerca CELCAM (Centro per l’educazione ai linguaggi del cinema, degli audiovisivi e della multimedialità) e condirettore della rivista «L’avventura. International Journal of Italian Film and Media Landscapes» pubblicata dall’editore Il Mulino.
L’attività di ricerca nell’ultimo decennio si è sviluppata prevalentemente in tre differenti direzioni:
la produzione cinematografica legata alla Sardegna e le problematiche dell’identità nel cinema locale sia attraverso la riflessione sulla produzione del periodo della Rinascita (1950-1969) sia la produzione degli ultimi vent’anni, quando l’affermarsi di una generazione di autori originari dell’isola ha favorito la nascita di una produzione cinematografica legata al territorio e attenta alle problematiche identitarie;
l’educazione all’immagine e la formazione al cinema e agli audiovisivi, sia in ambito professionale che scolastico e universitario con la sperimentazione di forme di educazione di base e professionalizzante, ma anche con una prospettiva storica di ricostruzione di pratiche ed esperienze significative;
il cinema nella Germania nazista, in particolare l’opera di Leni Riefenstahl nel Terzo Reich, con l’obiettivo di osservare come attraverso un sofisticato lavoro di trasfigurazione e reinterpretazione della realtà si possa esprimere l’ideologia nazista sia come semplice approccio alla rappresentazione del mondo, sia come occasione per produrre consenso, e quindi come opera di propaganda.