28 Set Nel segno di Guido Aristarco 1918 – 2018. Un omaggio di Daniele Vicari
Lunedì 8 ottobre 2018 ore 18 – Sala Centro Servizi Culturali UNLA Oristano
La Biblioteca Gramsciana Onlus, la Nur e il Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano hanno organizzato un importante evento. Il 7 ottobre 2018 ricorre il centenario della nascita di Guido Aristarco, critico cinematografico italiano della seconda metà del ‘900. A rendere omaggio al grande critico sarà il regista Daniele Vicari, che di Aristarco fu allievo a Roma all’Università “La Sapienza”.
Incontri di Cinema:
Nel segno di Guido Aristarco 1918 – 2018.
Un omaggio di Daniele Vicari
Il 7 ottobre 2018 ricorre il centenario della nascita di Guido Aristarco, il più importante critico cinematografico italiano della seconda metà del ‘900, autore di opere imprescindibili come, fra le altre, Storia delle teoriche del film (Einaudi), Il dissolvimento della ragione (Feltrinelli) e I sussurri e le grida. Dieci letture critiche di film (Sellerio). Nel 1969 vince con Luigi Chiarini il primo concorso a cattedra in Storia e critica del cinema e a rappresentare la nuova disciplina universitaria viene chiamato nel 1987 all’Accademia dei Lincei. La Biblioteca Gramsciana possiede tutte le opere di Aristarco, la collezione completa della rivista Cinema Nuovo, da lui ideata e diretta dal 1952 al 1996, nonché gran parte delle opere dei collaboratori della rivista. Un fondo librario unico, giustificato dal fatto che Gramsci, insieme a Lukàcs, rappresentarono per Aristarco dei riferimenti ispiratori: “una prospettiva nuova, una metodologia non frigida ma militante”.
Daniele Vicari è cresciuto a Collegiove, in Sabina; si è laureato alla Sapienza di Roma, con Guido Aristarco, in Storia e critica del cinema e ha collaborato in qualità di critico cinematografico con varie riviste muovendo contemporaneamente i primi passi nel cinema. Esordisce alla regia con il documentario “Uomini e Lupi”, che vince il premio Sacher nel 1997. Nello stesso anno partecipa al film collettivo “Partigiani”, coprodotto dall’ANPI. A partire dal 1998, ha firmato diversi cortometraggi e documentari (“Bajram”, 1998, diretto con Luca Gasparini; “Comunisti”, 1998, diretto con Davide Ferrario; “Sesso marmitte e videogames”, 1999). Nel 2001, insieme a Guido Chiesa ha co-diretto il documentario “Non mi basta mai”, sulla vita di cinque operai licenziati dalla Fiat nel 1980. “Velocità massima”, presentato alla 59ma Mostra del Cinema di Venezia (2002), rappresenta il suo esordio alla regia di lungometraggi cinematografici e gli vale il David di Donatello 2003 come miglior regista emergente. Nel 2004 firma “L’orizzonte degli eventi” (ancora con Valerio Mastandrea protagonista), presentato in concorso alla Semaine de la Critique di Cannes. Nel 2006, torna al documentario con “Il mio paese”, road-movie sulle orme del leggendario documentarista Joris Ivens, vincendo nuovamente un David di Donatello per il migliore film documentario. Nel 2008 con “Il passato è una terra straniera”, tratto da romanzo omonimo dello scrittore-magistrato Enrico Carofiglio, è presente in concorso alla III edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Nel 2012 presenta al festival di Berlino “Diaz”, film di denuncia sui drammatici fatti avvenuti nel 2001 al G8 di Genova, che vince il premio del pubblico e ottiene poi quattro David di Donatello e tre Nastri d’Argento. Sempre nel 2012, al Festival di Venezia presenta “La nave dolce”, che vince il premio Pasinetti. Ha contribuito a fondare la Scuola Regionale di Cinema Gian Maria Volonté di cui è Direttore Artistico.