30 Nov Parlare di cinema 2014 Uomini a cavallo: Il western
Seminario “Parlare di cinema” 2014 Uomini a cavallo: Il western a cura di Bruno Fornara
Prenderà il via il 20 ottobre una nuova edizione del seminario Parlare di Cinema organizzato dal Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano e curato da Bruno Fornara (critico cinematografico di
“Cineforum”, docente di cinema alla Scuola Holden di Torino, collaboratore del Torino Film Festival, membro del gruppo dei selezionatori per la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia)”. Il titolo del seminario edizione 2014 è “Uomini a cavallo – Il western” .
La prateria, i cowboy, la mandria. Lo sceriffo, la piccola città, i villains. Lo squadrone dei cavalleggeri, gli indiani, il forte, l’imboscata. La ferrovia, il barbiere, il saloon, la maestrina, la donna
del saloon, l’eroe solitario. Basta pensare a un western e ci appaiono tanti di quegli scenari. Il western ha riempito per anni il nostro immaginario: poi è scomparso. Oggi non si fanno quasi più western. Ci si può chiedere perché: 1) perché non crediamo più alle storie degli eroi salvatori a cavallo che arrivano a difendere la piccola comunità in pericolo; 2) perché dopo più di 5.000 western prodotti dagli americani tra l’avvento del sonoro (1929) e gli anni Settanta del Novecento ci siamo stufati di guardarne; 3) perché altri generi, più attuali, l’avventuroso spaziale, l’horror, il noir, la commedia, hanno soppiantato cowboy, indiani e sceriffi; 4) perché – ed è la risposta più convincente – il western ha percorso in giudiziosa successione tutte le sue tappe, dal western classico, al western di vendetta, a quello autunnale, e poi è semplicemente e giustamente finito.
Nel western classico, la comunità in pericolo viene salvata dall’eroe che sconfigge i villains o il killer. Nel western di vendetta, è l’eroe solitario che va in cerca del riscatto e, appunto, della vendetta. Nel malinconico western autunnale gli eroi sono vecchi e stanchi e il sole tramonta dietro le montagne così come sono già tramontati tutti i sogni e le speranze.
Nel western tutti i grandi registi hanno messo in scena le storie e la storia d’America: la storia della conquista dell’Ovest, delle guerre e dello sterminio dei nativi americani, gli anni del passaggio dall’epoca della frontiera mobile al tempo dello stabilirsi della civilization venuta a sostituire la wilderness. Tutti i grandi nomi del cinema americano si sono misurati con il western, e qualcuno ha fatto quasi soltanto western. Uno di loro, il più grande, una volta si presento così, semplicemente: “Mi chiamo John Ford e faccio western”. E gli altri si chiamano, in ordine alfabetico, Robert Aldrich, Budd Boetticher, Delmer Daves, Clint Eastwood, Samuel Fuller, Howard Hawks, Monte Hellman, Sam Peckinpah, Arthur Penn, Nicholas Ray, George Stevens, John Sturges, Raoul Walsh, William Wellman, Fred Zinnemann…
Dice Kirk Douglas in Il grande cielo di Howard Hawks: “Sure is a big country. The only thing bigger is the sky”. Più grande di questo grande paese c’è solo il cielo. Per questo il western è stato il genere per eccellenza del cinema americano. Per questo possiamo dire oggi che è stato un genere perfetto: perfetto perché magnifico, perfetto perché finito, portato a termine, chiuso nella sua perfezione. Ci sono stati tempi, bei tempi, in cui Hawks incontrava John Wayne e gli diceva: “Vuoi fare un paio di western?” Wayne gli rispondeva: “Al diavolo, va bene”. E Hawks concludeva: “E li facemmo”. Tutto qui.
Il seminario si svolgerà da lunedì 20 a venerdì 24 ottobre dalle ore 16 alle ore 20 nei locali del Centro Servizi Culturali in via Carpaccio 9 a Oristano.
Ingresso libero
Per partecipare al seminario è necessario essere iscritti al Centro Servizi Culturali. L’iscrizione è gratuita.
Alleghiamo alla presente la locandina e la scheda del corso.
Vi preghiamo di estendere l’invito alle persone interessate al seminario.