25 Ott Parlare di cinema 2015
Da lunedì 19 a venerdì 23 ottobre dalle ore 16 alle ore 20 – Centro Servizi Culturali Oristano.
Seminario “Parlare di cinema” 2015 Chiare, fresche, dolci acque Film d’acqua a cura di Bruno Fornara
L’ottobre del Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano è caratterizzato da tanti anni dal seminario Parlare di Cinema. Con tematiche sempre differenziate, il corso è diventato un appuntamento abituale e atteso per le persone interessate alla cultura cinematografica che si propone di dare elementi di conoscenza per una migliore comprensione delle opere filmiche.
Il tema sviluppato nell’edizione 2015 di Parlare di Cinema sarà Chiare, fresche, dolci acque – Film d’acqua e si svolgerà da lunedì 19 a venerdì 23 ottobre dalle ore 16 alle ore 20 nei locali del Centro Servizi Culturali in via Carpaccio 9 a Oristano.
Il seminario, come negli anni precedenti, sarà curato da Bruno Fornara, critico cinematografico di “Cineforum”, docente di cinema alla Scuola Holden, collaboratore del Torino Film Festival, membro del comitato di selezione dei film per la Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia. Il tema di quest’anno sarà l’acqua. Siccome il nostro pianeta Terra è per tre quarti coperto d’acqua, anche il cinema e i film vivono d’acqua. Questa passeggiata lungo i film che scorrono come l’acqua che rappresentano non vuole arrivare a scoprire il perché tanti film vivono d’acqua. Vuole soltanto portare lo spettatore ad accorgersi che anche il cinema, come i nostri corpi, ha bisogno di bere, nuotare, navigare, inabissarsi, bagnarsi, cantare sotto l’acqua. Fiumi laghi pioggia mari oceani ruscelletti lacrime ghiaccio. Acque chiare, fresche, dolci, torbide e turbolente. Lo stato dell’acqua dice uno stato d’animo. I laghi di Mario Soldati sono romantici ma anche minacciosi. Il lago di Roman Polanski è liscio come l’olio, indifferente alla battaglia fra i protagonisti. Il lago di Annecy, nel film di Eric Rohmer, è testimone del gesto memorabile di Jerôme che vuole accarezzare il ginocchio di Claire. Il lago ghiacciato dell’Aleksandr Nevskij di Ejsenstein è teatro di una grande battaglia patriottica con musiche di Prokof’iev. La pioggia al cinema è un brutto segnale. Se piove succedono incidenti in macchina. Nei western, se piove, qualcuno viene fatto fuori. Ma sotto la pioggia si può cantare nelle pozzanghere e ci sono anche piogge bibliche come piaghe d’Egitto. L’acqua può essere medicina magica mescolata alla polvere della chiesa. L’acqua battesimale porta via il peccato originale, la pioggia lava via i peccati, l’acqua del grande fiume assiste al sacrificio dei ribelli: lo dice benissimo Roberto Rossellini. E sempre sul Po altri film italiani osservano amori e tradimenti, Ossessione e Rocco e i suoi fratelli di Visconti, o Il grido di Antonioni. Un altro liquido naturale, il latte, può diventare elemento orgiastico in Ejsenstein. Sempre in Russia, un fiume è il luogo sulle cui sponde costruire una pira, nel commovente Silent Souls di Fedorchenko. Il Rio delle Amazzoni e l’oceano Atlantico fanno da sfondo a una meravigliosa commedia come Lady Eva di Preston Sturges. Un ghiacciaio e tanta neve ammirano, insieme a noi, il lento progredire di un’amicizia nel primo film di Olmi, Il tempo si è fermato, mentre le rapide di un fiume turbinoso portano a valle un amore che deve nascere in La magnifica preda di Preminger. E non si finisce di citare film: Il fiume di Jean Renoir, Un tranquillo weekend di paura di Boorman, Bellissima di Visconti, Il sole splende alto di Ford, il Faust di Sokurov, Aurora di Murnau, In riva al mare più azzurro di Barnet, Solaris di Tarkovskij… Basta seguire un filo d’acqua e si ripercorre la storia del cinema. Ingresso libero Per partecipare al seminario è necessario essere iscritti al Centro Servizi Culturali. L’iscrizione è gratuita.